Fratelli e Sorelle carissimi, Gesù ha cominciato la sua vita per opera dello Spirito Santo, ora comincia la sua opera nella potenza dello stesso Spirito Santo. Lo Spirito lo conduce in Galilea: Là era iniziata la sua vita, là comincia la sua opera. Nella disprezzata “Galilea dei pagani” zampilla la salvezza per la forza dello Spirito. L’operare dello Spirito Santo provoca ammirazione e fama, che si diffonde per tutti i paesi all’intorno. Tutti sentono parlare di Gesù, e tutti lo vogliono conoscere. Lo Spirito agisce in estensione: la sua forza vuole mutare il mondo, santificarlo, riportarlo a Dio, perdonando tutti i peccati dell’uomo. In una città della Galilea, di nome Nazaret, Gesù fu concepito e allevato, giunse a maturità e dovette cominciare la sua opera secondo la volontà Padre che lo ha inviato a noi per la nostra salvezza. Il suo inizio porta l’impronta di questa città insignificante e non credente, che si scandalizza del suo messaggio e cerca di assassinarlo, ma non era giunta ancora la sua ora. Il suo inizio parte dal nulla, dalla mancanza di fede dei suoi compaesani, dal peccato, dal rifiuto della Luce, e la gente ha accettato le tenebre al posto della Vera Luce… Eppure, Gesù comincia la sua missione di salvezza! Comincia nella sinagoga annunciando che lo Spirito Santo è sopra di lui e che Dio l’ha mandato a portare la salvezza ai poveri, ossia a tutti, perché tutti siamo poveri. Alla lettura segue la spiegazione, che è riassunta in una frase piena di penetrazione e di forza: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi” (v. 21). La parola di Dio ha la sua radice nel passato, ma si realizza nell'”oggi”, ogni volta che la Parola è annunciata. La Scrittura trova il suo compimento nell’orecchio dell’uditore che ascolta e obbedisce, altri là rifiutano. Anche per il lettore del vangelo il problema dell’attualizzazione della Parola consiste prima di tutto nell’ascolto del vangelo: l’obbedienza ad esso ci rende attuali all’oggi di Dio, contemporanei di Gesù, perché in Cristo ogni uomo trova il suo compimento. Gesù annunzia e insieme porta il tempo della salvezza. Che il tempo della salvezza sia iniziato e che il Salvatore sia ormai presente, lo si può comprendere solo accogliendo questo messaggio. Non lo si vede né lo si sperimenta. Il messaggio della salvezza esige la fede; e la fede viene dall’ascolto, è risposta a una proposta da parte di Gesù, che ci fa conoscere il Paradiso. Tutto il vangelo è un ascolto della parola di Gesù che ci rende contemporanei a lui: nell’obbedienza della fede, accettiamo in lui l’oggi di Dio che ci salva. La profezia, che ora si compie, è il programma di Gesù. Egli non se l’è scelto da sé, ma gli è stato preparato dal Padre, prima della creazione degli Angeli, della terra e dell’uomo. Egli è l’Inviato del Padre. In lui il Padre visita gli uomini, e li salva grazie al suo sacrificio di espiazione mediante il suo sangue. Gesù opera con la parola e con i fatti, con l’insegnamento e la potenza. Il tempo della grazia è sorto per i poveri, per i prigionieri e per gli oppressi. Il grande dono portato da Gesù è la libertà: libertà dalla cecità fisica e spirituale, libertà dalla miseria e dalla schiavitù, libertà dal peccato. Finché Gesù rimane in terra, dura l’anno di grazia del Signore”. Cristo è anzitutto il donatore della salvezza, e il giudice che condanna quando ritornerà nella sua Gloria. E’ il centro della storia, la più grande delle grandi opere concepite e realizzate da Dio stesso. La parola di Gesù non è un commento alla promessa di Dio giunta a noi per mezzo dei profeti, ma è la realizzazione che compie ciò che era promesso: è la buona notizia che è giunto tra noi colui che era stato promesso, il Messia, il Salvatore del mondo. La Scrittura si compie sempre “oggi” e negli “orecchi” di chi ascolta. La parola di Gesù è chiamata “parola di grazia”: in lui la grazia è la benevolenza di Dio si sono rese visibili e operanti, nel cuore dell’uomo. Invece di aprirsi nella fede e lasciarsi coinvolgere nel dono di Dio, i suoi compaesani si bloccano e si irritano. Il messaggio viene accolto, ma allo stesso tempo viene rifiutato. Il rifiuto nasce perché il messaggero pretende di essere ascoltato come inviato da Dio. La patria di Gesù lo rifiuta perché è un cittadino qualunque e non porta prove per sostenere la sua pretesa di essere l’Inviato da Dio.
Laudetur Iesus Christe. Semper Laudetur